Sono atterrati in Colombia gli aerei con i migranti espulsi dagli Stati Uniti

Martedì, Bogotà ha visto l’arrivo di due aerei militari colombiani, portando a casa decine di migranti espulsi dagli Stati Uniti. Il primo volo, proveniente da San Diego, ha trasportato 110 persone, mentre il secondo, partito da El Paso, ha a bordo 91 migranti. L’atterraggio degli aerei segna dunque la conclusione, almeno per ora, della mini-crisi diplomatica esplosa tra Colombia e Stati Uniti negli scorsi giorni.

Le tensioni erano iniziate domenica, iniziata quando il presidente colombiano Gustavo Petro aveva bloccato l’atterraggio di due aerei militari statunitensi, rifiutandosi di accettare i rimpatri fino a quando i migranti non fossero stati trattati con la dignità e il rispetto che meritano. Petro ha criticato l’uso di aerei militari per il rimpatrio, richiamando l’attenzione su un precedente caso in cui migranti brasiliani erano stati deportati incatenati. La risposta del governo statunitense, con minacce di dazi sulle importazioni e sanzioni sui visti, ha messo a dura prova il dialogo tra le due nazioni.

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Dopo ore di tensione, un accordo è stato poi raggiunto. I voli militari colombiani sono stati inviati per recuperare i migranti, in un gesto che riflette la volontà di mantenere relazioni diplomatiche, nonostante la Colombia rimanga comunque scettica sul trattamento dei migranti.

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