Real Trump

Reality o realismo politico o meglio ancora real politik? Certo la real politik un tempo era notturna, sommersa, inafferrabile per la luce del discordo pubblico, oggi si avvale delle nuove tecnologie della comuni- cazione per raggiungere nel minor tempo possibile il maggior numero di destinatari nello stesso tempo.

Lo scontro Trump-Zelensky è stato visto da 150 milioni di persone solo sulla piattaforma social X.  Cambiano i tempi e cambiano le necessità, l’angoscia orwelliana  è come il titolo, 1984, roba ormai novecentesca, come pure la satira del Truman show e il format tv, planetario, di John de Mol.

La lite furibonda a tre, c’era anche, eccome,  Vance il Vice, non era un episodio del Big Brother universale, un super pettegolezzo relazionale visivo su dei reclusi volontari. Trattavasi di visita di Stato su temi di massima urgenza e delicatezza, la guerra o la pace in Ucraina. Niente è stato involontario o casuale o irrazionale o emotivo. Trump voleva comunicare al mondo, quello odierno di Internet ( e dunque oltre alla tv) , la fine politica di Zelensky, la sua non necessità al tavolo delle trattative con Putin, il ciclo concluso dell’attore-eroe del popolo, la sua sostituibilità nel futuro del suo stesso paese.

In più l’America diceva con chiarezza ciò che aveva già deciso da tempo ed era già maturato con Biden: non c’erano più i margini economici e bellici per altri aiuti consistenti. La battaglia per la libertà e la democrazia del maggior azionista dell’Occidente, gli Usa, finiva lì. Zelensky deve accettare il responso del campo e cedere ai russi quello che si sono presi con la forza nonostante tutte le armi e la tecnologia fornite in tre anni dall’alleanza euro-atlantica.

Brutale? Sì certo. Realistico? Sì certo. Leggo ora da un sondaggio social che al 73%  degli italiani Trump non è piaciuto, ma la geopolitica non funziona come le giurie di Sanremo, che del resto, a giudicare dai fischi nella finale, funzionano male. La pace, come la guerra, ha un costo, ma bisognerà pur raggiungerla nella realtà (real politik) e non solo negli slogan retorici delle piazze.

C’è però un paradosso finale da rovesciamento giallistico: magari il leader ucraino ha fatto la vittima apposta. In un colpo solo, in una sola immagine planetaria, ha ricomposto la sua popolarità interna e si e beccato abbracci e soldi dagli europei. Ah la cara vecchia Europa, sempre assente, mai finita del tutto. In questa storia conterà ancora…

L’articolo Real Trump proviene da IlNewyorkese.

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