Podcaster, influencer e creator potranno accedere alla sala stampa della Casa Bianca

L’amministrazione Trump ha deciso di modificare la disposizione dei posti nella James S. Brady Press Briefing Room, la storica sala stampa della Casa Bianca. Martedì, durante il suo primo briefing, la nuova segretaria stampa Karoline Leavitt ha annunciato che un posto fisso sarà riservato ai cosiddetti “nuovi media”, una categoria che comprende podcaster, influencer e creatori di contenuti online.

L’iniziativa è stata presentata come un adeguamento al panorama dell’informazione digitale. «È essenziale per il nostro team diffondere ovunque il messaggio del presidente Trump e adattare la Casa Bianca al nuovo panorama mediatico del 2025», ha detto Leavitt, mostrando un grafico che evidenziava il calo della fiducia degli americani nei media tradizionali.

La disposizione dei posti nella sala stampa è tradizionalmente gestita dall’Associazione dei Corrispondenti della Casa Bianca, che assegna le sedute negoziando con gli assistenti del presidente. Nelle scorse settimane erano circolate ipotesi secondo cui Trump avrebbe potuto escludere alcuni giornalisti dalle conferenze stampa, ma per il momento l’amministrazione ha scelto un’opzione più moderata, aggiungendo nuovi posti invece di rimuoverne altri.

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Durante il briefing di martedì, Leavitt ha concesso le prime domande a due giornalisti identificati come rappresentanti del “nuovo media”. Il primo è stato Mike Allen, cofondatore del sito di notizie Axios ed ex giornalista di testate come The New York Times e Politico. Pur essendo una figura ben nota nel panorama giornalistico, Axios non ha mai avuto un posto assegnato nella sala stampa della Casa Bianca. Il secondo a intervenire è stato Matt Boyle, capo della redazione di Washington di Breitbart News, testata di destra da tempo vicina a Trump.

«Consideriamo la giornata di oggi come il primo passo storico della Casa Bianca per correggere i torti commessi dall’establishment fallito e dai media tradizionali», ha scritto Boyle in un’email ai colleghi dopo la conferenza. La terza domanda è stata invece affidata a Zeke Miller, giornalista dell’Associated Press, una delle principali agenzie di stampa statunitensi.

Quando Miller ha chiesto se Leavitt intendesse il proprio ruolo come una funzione di rappresentanza del presidente o come un impegno a fornire informazioni imparziali, la segretaria stampa ha risposto: «Mi impegno a dire la verità da questo podio ogni singolo giorno». Poi ha aggiunto: «Chiediamo a tutti voi in questa stanza di mantenervi allo stesso standard».

La decisione di riservare un posto ai nuovi media è stata interpretata come un segnale di rottura con la stampa tradizionale, da tempo sotto accusa da parte di Trump, ma anche come una mossa per evitare uno scontro diretto con i giornalisti accreditati.

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