L’accordo da 140 milioni di dollari tra New York e i tassisti dopo una causa durata vent’anni

A New York, quasi 20.000 conducenti di taxi e auto a noleggio — tra attuali ed ex — riceveranno un risarcimento complessivo che potrebbe raggiungere i 140 milioni di dollari, in seguito a un accordo legale che chiude una causa durata quasi vent’anni. La vicenda riguarda le sospensioni delle licenze imposte dopo un arresto, senza che ai conducenti fosse garantito un procedimento di ricorso effettivo. La decisione definitiva è attesa dopo l’udienza di mercoledì in un tribunale federale di Manhattan, in cui il giudice Richard J. Sullivan ha confermato l’intenzione di approvare i termini dell’intesa.

Il contenzioso era nato nel 2006, promosso da un gruppo di tassisti insieme alla New York Taxi Workers Alliance, il sindacato di categoria, contro la Taxi & Limousine Commission (TLC) e la Città di New York. All’epoca, il regolamento prevedeva la sospensione automatica della licenza per qualsiasi arresto legato a un’accusa penale, senza distinguere se l’episodio fosse connesso o meno all’attività di guida. Chi chiedeva un’udienza per contestare la decisione si trovava di fronte a procedure prive di prove difensive o testimonianze, con la sospensione revocata solo in caso di archiviazione o riduzione delle accuse.

La politica disciplinare della TLC è cambiata nel 2020, in seguito a una sentenza della Corte d’Appello del Secondo Circuito che ne aveva dichiarato incostituzionale il meccanismo di ricorso. Da allora, l’agenzia è obbligata a valutare se un conducente rappresenti «una minaccia diretta e sostanziale per la salute o la sicurezza pubblica» prima di mantenere una sospensione. L’effetto è stato significativo: secondo gli avvocati dei ricorrenti, il tasso di ricorsi accolti è passato da zero a quasi l’85 per cento.

Il sistema dei taxi newyorkese, regolato rigidamente fin dagli anni Trenta, si fonda su licenze numerate — le cosiddette medallion — che storicamente hanno rappresentato un investimento di valore, con prezzi saliti fino a superare il milione di dollari prima del crollo del mercato nel 2014. Per i conducenti, perdere la licenza anche solo temporaneamente significava restare senza reddito, spesso per mesi, in una città dove il lavoro alla guida è l’unica fonte di sostentamento per intere famiglie di immigrati. Alcuni, come raccontano gli stessi tassisti coinvolti nella causa, sono stati costretti a indebitarsi o a lasciare il settore.

Il risarcimento sarà calcolato in base alla durata della sospensione subita: chi è rimasto fermo per un anno o più potrà ricevere fino a 36.000 dollari, al netto di spese legali e costi amministrativi. Una parte dei fondi non reclamati sarà redistribuita ai restanti beneficiari, mentre l’eccedenza tornerà alla città. Per gli avvocati che hanno seguito il caso, l’accordo rappresenta un riconoscimento tardivo ma importante delle violazioni subite.

L’articolo L’accordo da 140 milioni di dollari tra New York e i tassisti dopo una causa durata vent’anni proviene da IlNewyorkese.

Torna in alto