Nato per dare voce agli italiani residenti all’estero, il COM.IT.ES. (Comitato degli Italiani all’Estero) è oggi un punto di riferimento per le comunità sparse nel mondo, soprattutto in territori vasti e complessi come quello di Los Angeles. Ne abbiamo parlato con Davide Accomazzo, presidente del COM.IT.ES di Los Angeles dal 2021, che racconta il ruolo dell’istituzione, le sfide quotidiane e i progetti per rafforzare il legame tra l’Italia e le nuove generazioni di connazionali oltreoceano.
Presidente Accomazzo, partiamo dalle basi: cos’è il COM.IT.ES e qual è il suo ruolo all’interno della comunità italiana all’estero?
La definizione istituzionale inquadra i COM.IT.ES come organi elettivi che rappresentano le esigenze dei cittadini italiani residenti all’estero. In collaborazione con gli Uffici consolari, essi hanno il compito di individuare le necessità di natura sociale, culturale e civile della collettività italiana e di rappresentarne le istanze presso le Autorità e le Istituzioni locali. Essi sono composti da 12 o 18 membri, a seconda del numero dei connazionali residenti in ciascuna circoscrizione consolare, e durano in carica cinque anni. In pratica hanno un carattere istituzionale di rappresentanza della comunità con le varie entità governative come il consolato ma anche un profilo di volontariato che a seconda del territorio specifico si può sviluppare in modi diversi.
Quali sono oggi le principali attività del COM.IT.ES Los Angeles? Su quali ambiti vi concentrate maggiormente (cultura, assistenza, giovani, business, ecc.)?
Il Comites di Los Angeles in realtà rappresenta tutto il distretto del Consolato che incorpora il Sud della California, il Nevada, il New Mexico e l’Arizona. Purtroppo per la convergenza di fattori come il grande territorio, il piccolissimo budget ed un numero ristretto di consiglieri, molto del nostro lavoro si concentra su divulgazione di informazioni importanti per la comunità. Questo avviene attraverso il nostro sito web, i nostri social, attraverso comunicazioni via email e naturalmente webinar tematici. Recentemente ne abbiamo condotti uno sul tema cittadinanza e fiscalità ed uno sull’educazione. Spesso collaboriamo anche con il Comites di Washington DC attraverso webinar in real time con l’Italia su temi artistici e di cultura.
Come si può partecipare o collaborare con il COM.IT.ES? È aperto anche ai giovani italiani appena arrivati in California?
Collaborazioni con il Comites sono naturalmente molto benvenute in quanto abbiamo un problema di mano d’opera. Il nostro Consiglio attualmente consiste di soli nove consiglieri in quanto dei dodici iniziali, tre si sono trasferiti in Italia. Per fare parte formalmente del Comites bisogna presentarsi in una lista quando ci sono le elezioni. Le elezioni per il prossimo Comites dovrebbero tenersi nel 2026.
Quali sono i progetti più significativi che avete realizzato negli ultimi anni, o quelli in programma nei prossimi mesi?
Abbiamo organizzato delle tavole rotonde sul futuro del Made in Italy coinvolgendo imprenditori italiani, esperti settore luxury and branding, la Pepperdine University e in un caso anche il Comites di San Francisco.
In che modo il COM.IT.ES collabora con il Consolato Generale d’Italia a Los Angeles e con altre istituzioni italiane o italo-americane?
La collaborazione con il Consolato può avere molte sfaccettature. La natura della collaborazione dipende anche dalla amministrazione consolare. Al momento siamo molto fortunati di operare con il Console Generale Raffaella Valentini ed il suo staff che hanno sempre dimostrato un interesse genuino a lavorare con noi. Spesso li abbiamo aiutati a spargere il loro messaggio alla comunità e quando necessario li informiamo di eventuali problematiche che la comunità percepisce. Ci sono poi casi specifici di collaborazione logistica; negli ultimi due anni in occasione della settimana internazionale della cucina, li abbiamo messi in contatto con la Pepperdine University per due eventi di successo presso il campus di Malibu.
Uno dei temi attuali è l’integrazione delle nuove generazioni di italiani all’estero. Cosa fa il COM.IT.ES per coinvolgerle e valorizzarle?
Al momento stiamo lavorando ad una idea che ha riscosso interesse presso il ministero riguardante un programma di mentoring. Vorremmo individuare alcuni imprenditori e manager di successo che siano disposti ad offrire un percorso di mentoring a giovani studenti interessati. Al momento siamo solo agl’inizi del progetto ma speriamo di procedere positivamente nei prossimi mesi.
Lei è Presidente del COM.IT.ES dal 2021. Qual è stato il percorso che l’ha portata a questo incarico? E che significato ha per lei rappresentare la comunità italiana all’estero?
Prima della mia candidatura al Comites avevo creato una piattaforma di networking chiamata MEET ITALY (Media, Entertainment, Economy, Technology). Il progetto aveva il supporto dell’Istituto Culturale Italiano di LA grazie al grande entusiasmo dell’allora Direttrice Valeria Rumori. Quando ci furono le elezioni Comites del 2021, mi fu chiesto di organizzare una lista. Vidi il progetto come una estensione del MEET ITALY.
Come vede oggi l’evoluzione della presenza italiana negli Stati Uniti e, in particolare, in California? È cambiato qualcosa negli ultimi anni?
Negli ultimi anni la presenza italiana nel nostro distretto è aumentata ma la connotazione giovane dei nuovi arrivati credo porti ad uno sganciamento dai canali istituzionali tradizionali. Chat e social possono essere più influenti. Questo fattore credo che debba portare ad una riforma significativa dei Comites.
C’è una sfida che lei considera prioritaria per il futuro del COM.IT.ES e della comunità italiana in questa area del mondo?
Come indicato nel punto precedente ci vuole una riforma sostanziale del Comites. Credo ci debba essere una ridefinizione del suo mandato. I Comites storicamente furono istituiti per dare una voce agl’Italiani all’estero quando non potevano votare; la genesi del Comites + quindi politica. Oggi invece credo che il Comites dovrebbe essere un progetto non politico ma civico con un mandato più circoscritto.
Infine, che messaggio si sente di mandare agli italiani – giovani e meno giovani – che vivono oggi in America e vogliono restare in contatto con le proprie radici?
Una città dispersiva e intrigante come Los Angeles spesso porta la nostra comunità a disperdersi. Questo e’ un peccato in quanto abbiamo molto talento italiano in questa città e dovremmo fare uno sforzo per restare maggiormente uniti. Consiglio di fare riferimento a istituzioni importanti e socialmente coagulanti come l’Istituto di Cultura, fare riferimento al sito Comites per varie notizie importanti e naturalmente consiglio di rimanere in contatto fra di noi anche se a volte richiede tempo e qualche sacrificio.
L’articolo Davide Accomazzo racconta il COM.IT.ES di Los Angeles proviene da IlNewyorkese.