Oggi, 2 giugno, il Capo dello Stato ha deposto una corona d’alloro sull’Altare della Patria, rendendo omaggio al Milite Ignoto e dando ufficialmente il via alle celebrazioni per il 79esimo anniversario della nascita della Repubblica. Il gesto si è svolto come da tradizione davanti al Vittoriano, alla presenza delle più alte cariche dello Stato e di una rappresentanza delle Forze Armate. Con questo atto solenne si è aperta una giornata che, come ogni anno, tiene viva la memoria di una scelta cruciale nella storia italiana: quella compiuta con il referendum del 2 e 3 giugno del 1946, quando il popolo italiano, con 12,718,641 voti a favore e 10,718,502 contrari, scelse la Repubblica al posto della Monarchia, avviando un nuovo capitolo politico e istituzionale dopo il ventennio fascista.
Settantanove anni or sono, il popolo italiano decretava, con il suo voto, la nascita della Repubblica, al culmine di un lungo percorso iniziato con la guerra di Liberazione. Con il referendum del 2 giugno 1946, gli italiani scelsero di proseguire in un cammino verso la affermazione di valori di libertà, democrazia e pace, trasfusi nella Costituzione che di lì a poco avrebbe visto la luce. Valori sui quali si fonda la nostra comunità civile e ai quali si rivolgono tutte le istituzioni chiamate a operare in favore della collettività.
Sergio Mattarella
Si apre così il messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella indirizzato al Capo di Stato Maggiore della Difesa Luciano Portolano, parlando del legame profondo tra l’ordinamento repubblicano e i valori che ispirano l’azione quotidiana delle Forze Armate: democrazia, pace e libertà. Richiamando le radici storiche della Repubblica nel movimento di Liberazione, Mattarella ha celebrato il ruolo fondamentale che l’Esercito, la Marina, l’Aeronautica e i Carabinieri continuano a svolgere sia in ambito nazionale che internazionale, garantendo la sicurezza e contribuendo a tutelare i principi del diritto internazionale. Alla parata per il 2 giugno, oltre alle Forze Armate, partecipano anche i Vigili del Fuoco, la Crose Rossa Italiana, la Polizia, la Guardia di Finanza e la Guardia Forestale.
I Vigili del Fuoco srotolano un’enorme bandiera dell’Italia sul Colosseo
Nel corso degli anni, la Festa della Repubblica si è trasformata da semplice celebrazione istituzionale a momento collettivo di riflessione sulla tenuta democratica del Paese. Lo stesso Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha parlato di “illusione” nel pensare che la pace è garantita per sempre:
Viviamo tempi complessi e difficili, purtroppo segnati da minacce nuove e multiformi: guerre ibride, competizione strategica globale, conflitti per l’accesso alle risorse critiche e ai domini tecnologici. I confini della sicurezza si sono estesi includono oggi lo spazio, il cyberspazio, i fondali marini, la sfera digitale. Servono visione strategica, capacità di anticipare, consapevolezza del cambiamento. Occorre purtroppo abbandonare l’illusione di una pace garantita per sempre, difendendosi dalle minacce esterne e da quegli attori globali che considerano un orpello i nostri valori fondamentali: la pace, la sicurezza, la libertà e la democrazia. Dobbiamo costruire una Difesa nazionale solida e interoperabile, che rafforzi e integri la Nato, attraverso la costruzione di un pilastro europeo della Difesa.
Guido Crosetto
Non è mancato anche il messaggio della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, affidato ai social:
Celebriamo la nascita della nostra Repubblica. Un giorno che ci ricorda chi siamo: un popolo fiero, capace di rialzarsi dopo le prove più dure, tenendo saldi i valori della libertà, dell’unità e dell’identità nazionale. Celebrare l’Italia oggi significa onorare chi ha dato la vita per difenderla, e chi ogni giorno la serve con coraggio, dedizione e silenzioso orgoglio. Essere italiani vuol dire appartenere a qualcosa di grande, che va difeso, amato, trasmesso
Giorgia Meloni
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