Settantotto esponenti del mondo associativo italoamericano si ritroveranno a New York il 7 giugno per l’assemblea annuale di COPOMIAO – Conference of Presidents of Major Italian American Organizations – che quest’anno si svolgerà tra le strade e i simboli più autentici di Little Italy. Non si tratta solo di un incontro: è un momento di bilancio, confronto e, soprattutto, di decisioni operative sul presente e sul futuro della comunità italiana negli Stati Uniti.
COPOMIAO è oggi la voce collettiva di oltre 70 organizzazioni che, da decenni, difendono, promuovono e raccontano l’identità italiana in America. È un tavolo dove si incrociano storie familiari, battaglie civili, progetti culturali e politici. Ogni assemblea è un modo per rafforzare l’unione della comunità, mettere ordine alle energie sparse sul territorio e per prendere posizione su temi concreti.
Tra i punti centrali dell’incontro di quest’anno: l’aggiornamento sul progetto per un Museo Nazionale Italoamericano a Washington D.C., presentato dai congressmen Mike Rulli e Tom Suozzi, e un focus sulle nuove limitazioni introdotte dall’Italia per l’ottenimento della cittadinanza, tema che riguarda migliaia di famiglie italiane all’estero. A parlarne sarà il Console Generale a New York, Fabrizio Di Michele.
Il programma prevede anche un intervento dell’avvocato George Bochetto sulla situazione legale delle statue di Cristoforo Colombo, tema che continua a dividere l’opinione pubblica americana e a coinvolgere direttamente le associazioni italoamericane. Si parlerà anche dei successi condivisi con il Native American Guardian Association e di nuove iniziative pensate per valorizzare le donne italoamericane e le nuove generazioni.
Durante la giornata verrà inoltre proiettato un cortometraggio premiato dal Russo Brothers Italian American Filmmakers Forum; saranno presentati progetti educativi come “Alla scoperta dell’America”, rivolto agli studenti italiani a Roma e verranno accolte cinque nuove associazioni all’interno di COPOMIAO.
Accanto al lavoro istituzionale, vi saranno anche momenti più informali, come la cena da Da Nico, la colazione da Café Palermo, il giro all’emporio e la visita guidata all’Italian American Museum condotta dal suo fondatore Joseph Scelsa. Non per fare “comunità” – quella esiste già – ma per guardarsi in faccia, ascoltare idee diverse, stringere mani vere. Stare insieme.
L’appuntamento serve proprio a questo: tenere vivo il confronto tra chi lavora ogni giorno per promuovere e rafforzare la presenza italiana negli Stati Uniti.
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