L’universo giovanile e le dinamiche relazionali sono in continua evoluzione, e a testimoniare questo cambiamento ci sono i risultati dell’Osservatorio di San Valentino del portale Skuola.net, che ha coinvolto quest’anno un campione di 2.500 ragazze e ragazzi tra i 14 e i 25 anni. A riportare la notizia Tgcom24 e altri siti di informazione.
Un’indagine che offre uno spunto importante per ragionare su come la Generazione Zeta percepisca l’amore e i rapporti, con un dato interessante: mentre gli adulti continuano a credere nel predominio delle App di incontri come strumento principale per avvicinarsi all’altro, i giovani sembrano avere una visione completamente diversa.
L’amore della Generazione Zeta nasce nel mondo reale: “Scuole e università sono i luoghi principali in cui scatta il colpo di fulmine. Il 17% degli intervistati fidanzati ha incontrato l’amore grazie agli amici, che hanno vestito i panni di ‘Cupido’, mettendo in contatto i due innamorati. I luoghi in cui si passa il tempo libero, però fanno la loro parte: il 10%, ad esempio, ha conosciuto il partner in discoteca, a una festa o in una sala giochi; il 9% per la strada, in piazza o ai giardinetti. Completano la geografia dei luoghi dell’amore le parrocchie (7%) e quelli in cui si pratica sport (4%). Ovunque fuorché nel mondo digitale: appena il 14% ha trovato qui l’attuale partner sommando complessivamente coloro (11%) che hanno conosciuto l’attuale partner online – tra forum, social e gaming – e quelli (3%) con App di dating o incontri”.
Ma non solo. “Per il 48% dei giovani raggiunti dall’indagine, il voto assegnato alle App di incontri è insufficiente, in quanto ‘luoghi’ dove raramente ci si imbatte in persone meritevoli di attenzione. Mentre appena il 27% ha espresso un giudizio ‘sufficiente’, sostenendo che è possibile fare belle conoscenze, pur ammettendo che si debba faticare parecchio. Il 38% degli intervistati ha rivelato persino di avere avuto una ‘brutta sorpresa’. Il 30% si è detto deluso perché, dopo qualche incontro, il ‘match’ si è rivelato diverso da come si raccontava. Il 42% dice di aver vissuto situazioni al limite del ‘catfishing’ (le false identità), con la persona conosciuta che dal vivo appariva molto diversa da quella delle foto caricate sull’App”. Come se non bastasse c’è chi dichiara di essere stato “vittima di atteggiamenti molesti o di stalking. L’11% ha addirittura temuto per la sua incolumità durante un appuntamento dal vivo”.
Zygmunt Bauman, con il concetto di “relazioni liquide”, ha analizzato come le dinamiche moderne, amplificate dalla tecnologia, portano a legami più fragili, insicuri e instabili. La Generazione Zeta sembra rifiutare questa fluidità e cercare storie d’amore più solide. Il desiderio di tornare a incontri “faccia a faccia” potrebbe essere una reazione a quella che la sociologia contemporanea definisce “alienazione tecnologica” ovvero al fenomeno di disconnessione che può avvenire quando l’individuo si sente sopraffatto dalle tecnologie digitali o dalle interazioni virtuali.
In diverse occasioni, mi sono occupato dei rischi legati alla manipolazione, nonché delle numerose esperienze di molestie e stalking, che purtroppo non sono eventi isolati nel contesto digitale.
L’idea di incontrarsi in situazioni più naturali, come scuole, università, e luoghi di svago, rispecchia una ricerca di sicurezza, di autenticità e verità che difficilmente si trova nelle piattaforme di matchmaking. Questo sottolinea quanto siano necessarie le connessioni basate sulla fiducia reciproca, il rispetto e la trasparenza.
La Generazione Zeta, pur vivendo in un’epoca tecnologica e globalizzata, sta dimostrando la sua capacità di riscoprire il valore delle relazioni genuine e sincere.
La speranza per il futuro risiede proprio nella forza di questi giovani di cercare l’amore in ambienti che favoriscano un incontro spontaneo e naturale. Se sapranno fare tesoro delle esperienze vissute, i ragazzi di oggi avranno il potere di ripensare, con nuove certezze, a come instaurare rapporti che siano davvero significativi, sani e duraturi.
L’articolo Controtendenza: Generazione Zeta, l’amore nasce nel mondo reale, lontano dalle app di incontri proviene da IlNewyorkese.