Non è comune vedere una spatola rosata in un’aula di tribunale a New York, tanto meno imbalsamata. Mercoledì, però, il grande uccello dalle piume rosa, originario dell’Uruguay, era posato davanti ai pubblici ministeri nel tribunale federale di Brooklyn, mentre il suo ex proprietario, John Waldrop, ascoltava la sentenza: tre anni di libertà vigilata e una multa da 900.000 dollari per importazione illegale di esemplari tassidermizzati, tra cui centinaia di uccelli e quasi 2.600 uova.
Waldrop, 76 anni, è un ortopedico della Georgia che per anni ha collezionato animali imbalsamati nel tentativo di trasformare la propria casa sul lago, a Cataula, in una sorta di museo privato. Tra il 2016 e il 2020, ha acquistato esemplari rari dall’America Latina, dall’Europa e dall’Africa, violando più volte leggi federali e trattati internazionali sulla tutela della fauna selvatica.
Durante la perquisizione della sua abitazione, nell’ottobre 2020, gli agenti federali hanno sequestrato oltre 1.400 esemplari tassidermizzati e migliaia di uova. Secondo l’US Fish and Wildlife Service si tratta della più ampia confisca di esemplari protetti mai effettuata nella storia del loro laboratorio forense. Le specie recuperate sono protette dal Migratory Bird Act e dalla Convenzione CITES.
La strategia adottata da Waldrop per eludere i controlli doganali era piuttosto semplice: dopo i primi sequestri, ha iniziato a farsi spedire gli animali a nome del suo custode, Toney Jones, che riceveva i pacchi nella sua abitazione in Alabama e poi li inoltrava a Waldrop. Anche Jones è stato condannato, con una pena minore di sei mesi di libertà vigilata.
In aula, John Waldrop ha detto di avere un amore profondo per gli uccelli. «Il mio amore per loro è straordinario», ha dichiarato alla giudice Rachel Kovner trattenendo le lacrime. «Nemmeno questo evento riuscirà a diminuire il mio amore per loro e per la natura selvaggia». Il suo avvocato, Paul Fishman, ha sostenuto che si tratta di un collezionista appassionato, afflitto da numerose patologie, e che aveva allestito anche un habitat per aquile accanto alla sua collezione.
Secondo l’accusa, Waldrop non ha mai ucciso personalmente gli animali, ma ha contribuito ad alimentare un mercato illegale che minaccia la biodiversità e favorisce il bracconaggio. In un’occasione, aveva chiesto a un tassidermista maltese un esemplare di aquila-serpente di Beaudouin, una specie vulnerabile dell’Africa occidentale, indicando con una spunta gialla il cadavere desiderato.
Il procuratore Ryan Connors ha spiegato che le attività di Waldrop hanno interferito con il lavoro di ricercatori e conservazionisti, ostacolando gli sforzi per proteggere le specie minacciate. «La corte ha visto cosa può fare una persona con un conto in banca e un computer», ha detto Connors, sottolineando la portata globale del traffico illecito.
Alla fine dell’udienza, la collezione di Waldrop è stata imballata e messa in scatoloni: sarà redistribuita tra zoo, musei e centri di ricerca, incluso lo Smithsonian Institution. Waldrop, da parte sua, ha raccontato alla giudice di aver trovato un nuovo passatempo: colleziona ora sculture in legno fatte su misura.
L’articolo Conservava una collezione di uccelli imbalsamati e uova illegali: condannato proviene da IlNewyorkese.