Portare in scena un testo scritto, diretto e interpretato da sé è già una sfida. Farlo in inglese, a Los Angeles, e ricevere un premio per la migliore commedia teatrale oltre confine lo è ancora di più. È la storia di Daniele Vagnozzi, un giovane attore, regista e autore italiano che con il suo spettacolo “Tutti bene ma non benissimo” ha conquistato pubblico e giuria all’Italian Comedy Festival di Los Angeles, ricevendo il riconoscimento Comedy Beyond Borders.
Una carriera che unisce arte e introspezione, teatro e psicologia, Italia e Stati Uniti.
Ricevere un premio all’Italian Comedy Festival di Los Angeles per uno spettacolo che hai scritto, diretto e interpretato è un’emozione difficile da descrivere. Ce ne parli?
Lo spettacolo si intitola “Tutti bene ma non benissimo” e ha ricevuto il riconoscimento “Comedy Beyond Borders” come miglior commedia teatrale che si è distinta oltre confine. In Italia lo show ha avuto un grande successo ed è diventato, dal 2025, una produzione di Marche Teatro. Per questa occasione l’ho tradotto in inglese e portato in scena al Marilyn Monroe Theatre dello Strasberg Institute, un luogo leggendario dove si sono formati mostri sacri come Al Pacino, Robert De Niro e Meryl Streep. È un’esperienza che non dimenticherò facilmente.
Com’è nato questo spettacolo?
Tutti bene ma non benissimo nasce due anni fa da una domanda che mi sono posto: “Se fossi il terapeuta di te stesso, che cosa ti diresti?” È un monologo che esplora, con ironia e profondità, il rapporto spesso rocambolesco che abbiamo con la nostra salute mentale.
Qual è il tuo percorso artistico e personale?
Sono attore, regista e autore. Mi sono diplomato all’Accademia dei Filodrammatici di Milano e ho conseguito una laurea magistrale in Psicologia all’Università di Bologna. La psicologia è una mia grande passione: rappresenta uno sguardo particolare attraverso cui osservo e racconto il mondo.
Cosa rappresenta per te questo premio?
Ricevere questo riconoscimento è per me la conferma che raccontare storie vere, su argomenti urgenti, permette di arrivare a tutti, ovunque nel mondo.
Hai già un legame con Los Angeles?
Sì, sono venuto per la prima volta a Los Angeles due anni fa per visitare una parte della mia famiglia. Qui si respira un fermento speciale.
In Italia lavoro sia a teatro che al cinema: ho collaborato con Neri Marcorè, Edoardo Leo, la Rai nella serie “Il Paradiso delle Signore” e nel film “Champagne” di Cinzia TH Torrini, oltre a essere protagonista del film “La spiaggia dei gabbiani” su Prime Video.
Vuoi ringraziare qualcuno per questa esperienza?
Assolutamente sì. Devo ringraziare Marche Teatro, che mi ha sostenuto dall’Italia e con cui sono già in produzione con il mio nuovo spettacolo “Emozioni da bere”.
Un grazie speciale anche a Roberta Sparta e alla sua Sparta Productions, produttrice italiana a Los Angeles, che mi ha aiutato e sostenuto in questa avventura. Con lei condivido un sogno nel cassetto: trasformare “Tutti bene ma non benissimo” in un film o una serie TV. Vedremo come andrà… per ora direi che va bene così — anzi, benissimo!
Ti rivedremo presto a Los Angeles?
Lo spero davvero. Questa città ha un’energia unica e ogni volta che torno mi sento ispirato.
L’articolo “Tutti bene ma non benissimo”: la commedia italiana che conquista Hollywood proviene da IlNewyorkese.