Antonio Pedrina è intervenuto ai microfoni de ilNewyorkese nel podcast Ritratti, condotto da Claudio Brachino, per raccontare la storia imprenditoriale di FM Exhibit, l’azienda di famiglia fondata da suo padre Francesco. Un percorso che è partito dal Veneto ed è arrivato negli Stati Uniti, passando per fiere internazionali, eventi sportivi e corporate, e che oggi rappresenta una delle esperienze più interessanti di connessione tra Made in Italy e mercato americano. «FM Exhibit è nata quasi per caso, da una passione di mio padre per il paracadutismo, che l’ha portato a frequentare spesso l’America, e da un incontro fortuito davanti a una fiera americana. Con il mio ingresso in azienda abbiamo dato continuità a questo percorso. Il nostro lavoro consiste nel creare un ponte culturale tra l’America e i non americani, soprattutto nel mondo degli eventi», spiega Pedrina.
L’azienda nel tempo ha ampliato il proprio raggio d’azione fino a comprendere tornei sportivi, manifestazioni pubblichee eventi corporate di alto profilo: «Il nostro core business resta l’ambito fieristico, ma lavoriamo anche in contesti come il Cincinnati Open o gli US Open di tennis. Accompagniamo le aziende italiane in un mercato economicamente interessante, ma culturalmente molto diverso. Dalla selezione degli eventi più adatti, fino alla realizzazione fisica e logistica degli spazi: il nostro core business sono le fiere, ma ci occupiamo anche di eventi privati, sportivi e corporate, come l’Expo di Atlanta o tornei di golf. Una gamma ampia di progetti, frutto di un’esperienza costruita nel tempo».
Per essere un ponte tra due mondi è fondamentale trovare una sintesi vincente tra due culture e approcci al business differenti: «Il nostro valore aggiunto sta nel connettere la mentalità e il modus operandi europeo, italiano in particolare, con il contesto americano. Siamo convinti — e lo diciamo con orgoglio — che l’italianità, specialmente nell’artigianalità e nella personalizzazione, sia superiore al resto del mondo. Non è presunzione, è la realtà delle cose. Le PMI italiane sono uniche nel loro genere e, fuori dall’Italia, sono spesso molto desiderate proprio per la loro capacità di adattarsi e offrire soluzioni su misura».
Nella conversazione emerge, con forza, un altro tema centrale: la sfida dell’internazionalizzazione. Pedrina descrive con lucidità il contesto americano, un mercato tanto affascinante quanto complesso: «In America non basta avere il prodotto più bello del mondo. Devi costruire fiducia. E ci vuole tempo. Gli americani danno molta importanza alla storicità e alla presenza sul territorio: non puoi pensare di arrivare, esporre e vendere. Devi esserci, investire, tornare. Quindi anche le aziende italiane, per avere successo lì, devono dimostrare di avere un piede stabile sul territorio. Avere un ufficio, una presenza concreta. Noi consigliamo di programmare la partecipazione alle fiere su base triennale: il primo anno ti conoscono, il secondo iniziano a parlare con te, il terzo forse si conclude qualcosa».
Un capitolo importante è quello del Made in Italy Expo di Atlanta, un evento che FM Exhibit ha contribuito a sviluppare e che rappresenta un nuovo modello fieristico, focalizzato sul Sud-Est degli Stati Uniti: «Atlanta è una piazza strategica, molto sottovalutata dalle imprese italiane. È un hub logistico, industriale, con una forte identità culturale. L’Expo ha due anime: da un lato valorizza il tessuto imprenditoriale italo-americano già presente — grandi marchi come Pirelli o Acquafina partecipano — dall’altro vuole aprire le porte alle PMI italiane che ancora non conoscono questo mercato. Dopo un periodo difficile negli anni successivi alle Olimpiadi, la Georgia è in pieno rilancio. Grandi marchi come Porsche e Mercedes hanno investito in modo massiccio. Il nostro obiettivo è aiutare gli imprenditori italiani a leggere bene il territorio prima di investirci. Perché non basta avere l’intuizione: serve conoscenza. E attraverso eventi come questo vogliamo dare strumenti concreti per farlo».
FM Exhibit è anche un esempio riuscito di passaggio generazionale, un tema spesso critico nel panorama delle imprese italiane. Pedrina racconta con sincerità le difficoltà e le conquiste di questo percorso: «Il passaggio tra me e mio padre non è stato semplice. Confrontarsi tra generazioni diverse è complicato, ma oggi abbiamo trovato un equilibrio. Lui è restato in azienda come direttore commerciale, portando la sua esperienza, mentre io porto avanti una nuova visione, più manageriale, per passare da una realtà familiare, artigianale, a una realtà più industriale, più scalabile».
Il futuro passa per un cambio di paradigma: «Per crescere davvero servono manager competenti, capaci di prendere decisioni con lucidità, senza il coinvolgimento emotivo tipico della gestione familiare».
Oggi FM Exhibit ha sedi ad Atlanta, Las Vegas, New York, e presto anche a Chicago. Ma più che l’espansione geografica, colpisce il progetto culturale che Pedrina intende portare avanti: quello di un’azienda americana nei numeri e nei processi, ma profondamente italiana nei valori. «Il mio sogno è costruire una realtà che unisca la cultura del lavoro italiana, fatta di appartenenza e attaccamento, con l’efficienza e la mobilità del sistema americano. Voglio creare un’impresa internazionale con un’anima forte, che non metta tutto sul piano del denaro, ma che generi soddisfazione e riconoscimento».
Nelle sue parole si legge la visione di un imprenditore che non si limita a vendere un prodotto, ma cerca di costruire un modello. Un ponte tra mondi diversi, tra artigianato e innovazione, tra cultura d’impresa italiana e mentalità americana. Con un’ambizione chiara: «Voglio che FM Exhibit diventi un’azienda americana a tutti gli effetti, ma con il cuore italiano».
L’articolo Antonio Pedrina e FM Exhibit: il Made in Italy che conquista gli Stati Uniti proviene da IlNewyorkese.