La storia della ragazza segregata in casa dai genitori per sette anni

Una ragazza di 18 anni ha denunciato di essere stata tenuta prigioniera per sette anni dai suoi genitori in una casa di Blackwood, nel New Jersey, in condizioni che la polizia ha definito tra le più gravi mai riscontrate nella zona. Secondo il racconto della giovane, confermato dalle prime indagini, la madre e il patrigno l’avrebbero segregata da quando era stata ritirata dalla scuola elementare con la scusa dell’istruzione parentale, costringendola a vivere in una gabbia per cani, legata con catene e sottoposta ad abusi fisici e sessuali.

La ragazza è riuscita a fuggire la scorsa settimana, facendo irruzione a piedi nudi nella casa di un vicino. È lì che ha raccontato per la prima volta quello che aveva vissuto. Il vicino, Michael Lacey, ha riferito che la ragazza era visibilmente scossa e ha descritto nel dettaglio un sistema di sorveglianza che le impediva la fuga, punizioni fisiche, la testa rasata come forma di controllo, e condizioni igieniche precarie. «Dopo che ho scoperto che tutto quello che mi aveva raccontato era vero, sono crollato», ha detto Lacey al New York Times.

Le autorità della Contea di Camden hanno formalizzato diverse accuse contro Brenda Spencer, 38 anni, madre della ragazza, e contro il patrigno Branndon Mosely, 41 anni, tra cui sequestro di persona, violenza, detenzione illegale e reati legati alle armi. Mosely è anche accusato di numerosi episodi di violenza sessuale. Entrambi si trovano attualmente in carcere in attesa di un’udienza prevista nei prossimi giorni. Gli avvocati della coppia hanno scelto di non commentare.

Durante la perquisizione dell’abitazione, la polizia ha trovato un ambiente degradato e conferme materiali del racconto della ragazza: una stanza dotata di allarme, un secchio usato come latrina, e le catene che sarebbero servite a immobilizzarla. Secondo i documenti giudiziari, la coppia avrebbe ritirato da scuola anche la sorella più piccola della vittima dopo la seconda elementare, nel tentativo di nascondere gli abusi: «Temevano che potesse dire a qualcuno che la sorella viveva in una gabbia per cani», si legge nella denuncia.

Oltre alle due sorelle adolescenti, la coppia ha altri tre figli piccoli, secondo i loro profili social. Le autorità non sono riuscite a confermare dove si trovino attualmente. Nella casa sono stati trovati e rimossi numerosi animali, tra cui quattro alani, 29 cincillà, serpenti e uccelli. Spencer, che lavora come addestratrice di cani, pubblicava spesso foto con gli animali sui suoi profili, accanto a messaggi affettuosi rivolti al compagno.

Il caso ha riaperto un dibattito sulle scarse regolamentazioni che riguardano l’istruzione parentale negli Stati Uniti. «Togliere la ragazza da scuola ha permesso di nascondere anni di torture», ha dichiarato la procuratrice Grace MacAulay. Le autorità stanno ora proseguendo le indagini per verificare l’eventuale coinvolgimento di altre persone e capire se anche altri minori abbiano subito maltrattamenti.

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