Angela Valentino: Da Milano a Broadway e Hollywood – Il Sogno di una Make-Up Artist

“New York è come una gigantesca scacchiera: ogni mossa è un passo decisivo, un gioco di equilibrio tra opportunità e sfide. Ho imparato che bisogna sempre continuare il proprio percorso, perché il momento giusto può arrivare quando meno te lo aspetti”

Angela (Angie) Valentino è una make-up artist italiana originaria di Monza, che si è trasferita a New York nel 2015 per inseguire la sua passione per il trucco artistico. Laureata in Scenografia e Costumistica all’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, ha iniziato la sua carriera collaborando con teatri e studi d’arte, per poi espandere le sue competenze nel mondo della moda e della pubblicità, sia in Italia che negli Stati Uniti. Dopo aver lavorato con marchi prestigiosi come Versace, Moncler, Dolce & Gabbana, si è trasferita definitivamente a New York. Qui ha collaborato con importanti produzioni teatrali e cinematografiche, ottenendo riconoscimenti come il ‘Patrimonio Italiano Award 2022’ e il ‘Fini Dance Makeup Dancer Award’, premi che celebrano il suo contributo nel trucco per danza e cinema a livello internazionale. L’abbiamo intervistata per IlNewyorkese.

Quando hai scoperto che il make-up sarebbe stato più di una semplice passione e avrebbe definito il tuo percorso di vita?

Ho sempre avuto una passione innata per il make-up, fin da piccola. Amavo sperimentare con i diversi colori e con la creatività. Non avevo alcun dubbio sulla scelta del liceo artistico e successivamente sono entrata all’Accademia di Belle Arti di Brera nella quale potevo immergermi ogni giorno in un ambiente stimolante e d’ispirazione. Ho conseguito una laurea in scenografia e poi una seconda laurea in costume per lo spettacolo. Crescendo, ho anche sempre avuto questa fascinazione per l’America. La mia musa ispiratrice è sempre stata Madonna, ho sempre apprezzato il suo stile iconico e di tendenza nel mondo del make-up.  Ma ovviamente l’America per me era un sogno, un film, qualcosa di lontano. Nel frattempo, ho portato avanti i miei studi e, grazie a un docente dell’Accademia che aveva notato il mio talento, ho deciso di specializzarmi ulteriormente. Mi ha consigliato una scuola di make-up e mi sono iscritta alla BCM Cosmetics Academy, la più importante accademia di trucco in Italia nella quale ho studiato tutte le tecniche a 360°: trucco per cinema, televisione, moda, beauty, effetti speciali, body painting.

Dalla Scala di Milano a Hollywood. Quando hai capito che il tuo percorso professionale ti avrebbe portata oltreoceano?

Ho iniziato il mio percorso alla Scala di Milano come assistente scenografa, poi ho collaborato con Mediaset e lavorato con marchi come Moncler, Versace, Dolce & Gabbana, Fendi, Moschino e Cavalli. Il teatro mi affascinava, ma la moda mi offriva più possibilità di crescita e ho deciso di concentrarmi su quel mondo, tra passerelle, campagne pubblicitarie e backstage frenetici. Poi è arrivata l’opportunità di lavorare sulle navi da crociera con Costa e MSC, dove ho gestito team di truccatrici e viaggiato senza sosta. Spagna, Portogallo, Marocco, Tunisia, Francia, Egitto, Italia: ogni tappa era una scoperta, ma più esploravo, più sentivo che il mio futuro era altrove. L’Italia era casa, ma non mi bastava più. L’America mi chiamava. Così, quando l’Accademia ha organizzato una vacanza studio tra New York, Los Angeles e Las Vegas, non ho esitato. Ho visto i set cinematografici più iconici, i musical di Broadway, gli studios della Universal e della Warner Bros., ma l’incontro che ha davvero segnato la svolta è stato quello con l’ideatore del make-up di Avatar. In quel momento ho capito che il mio mondo poteva essere ancora più grande e sono finalmente arrivata negli Stati Uniti nel 2015.

Ed è iniziata la tua storia d’amore con New York, ma anche di sacrifici…

Esattamente. New York è una città straordinaria, ma anche incredibilmente impegnativa. Qui tutto è più complicato, ogni traguardo richiede impegno e determinazione. È un luogo che ti mette alla prova ogni giorno, ma proprio per questo ti fa crescere immensamente. Ho iniziato buttandomi in quanti più progetti possibili, costruendo passo dopo passo il mio percorso fino a lavorare in importanti produzioni teatrali e cinematografiche. Uno degli ostacoli più complessi è stato sicuramente il visto. Ho collaborato con moltissime produzioni—nel teatro, nel cinema e nella moda—ma la svolta è arrivata grazie all’incontro con una persona coinvolta in una campagna per Fanta. Quella connessione mi ha aperto una grande opportunità e mi ha permesso di ottenere il visto O1. Da lì, la mia carriera ha preso slancio. Ricordo ancora il giorno prima del lockdown: proprio allora mi è arrivata l’approvazione per il rinnovo del mio secondo visto. L’ho visto come un segno del destino, il primo di tanti che sono poi arrivati. L’America voleva che restassi, e lo volevo anche io.

Hai ricevuto premi prestigiosi e pubblicazioni sul New York Times. Qual è stato il riconoscimento più significativo per te?

Sì, ho vinto quattro premi negli Stati Uniti come makeup artist, tutti estremamente importanti per la mia carriera. Il primo è stato nel 2018 alla Fashion Week di Los Angeles, seguito da un altro nel 2019 alla Fashion Week di New York. Nel 2022 ho ricevuto due prestigiosi riconoscimenti: il Fini Dance Makeup Award, legato a un premio alla carriera, e il Patrimonio Italiano Award, un’onorificenza solitamente consegnata ai deputati a Roma, ma che mi è stato assegnato negli Stati Uniti perché, in quel periodo, ero in attesa della green card e non potevo viaggiare. Questo premio celebra gli artisti italiani di talento negli USA e mi è stato conferito con la motivazione: Angela Valentino, makeup artist italiana, che ha esportato il suo talento e le sue conoscenze tecniche negli Stati Uniti, affermandosi come artista di fama e rappresentando un vanto per tutta la comunità italiana negli States. Nel 2023, sono stata intervistata dal New York Times, che mi ha dato grande visibilità, dando il via a una serie di articoli su Vogue, The New York Post e altre testate importanti. È stato un punto di svolta che ha amplificato enormemente la mia visibilità. Ognuno di questi premi ha avuto un significato profondo per me, segnando tappe fondamentali del mio percorso e confermando il valore del mio lavoro.

Sei una delle poche professioniste ad essere stata accettata nella Makeup Artists & Hair Stylists Union. Questo traguardo ha cambiato la tua carriera?

Entrare nella Union è stato un sogno che si è realizzato ma anche un processo estremamente complesso. La selezione è davvero difficile: ogni anno si presentano centinaia di candidati, ma solo una pochissimi vengono accettati. Mi sono preparata per 6 mesi, raccogliendo documentazione su 46 tipi di make-up diversi e ottenendo lettere di raccomandazione dalla Union—cosa che è stata particolarmente difficile per me, dato che non conoscevo nessuno all’interno. Ho dunque dovuto ricostruire con moltissimi documenti, foto, portfoli la mia intera carriera. Ricordo ancora quando nella cassetta della posta arrivò quella lettera con sopra una stella. Una volta accettata, ho avuto accesso a produzioni di altissimo livello, che prima erano fuori portata come film hollywoodiani, spettacoli di Broadway, Netflix e HBO. Ho anche collaborato per Good Morning America e Drew Barrymore. Far parte della union significa avere la possibilità di lavorare su set cinematografici, televisivi e teatrali sindacalizzati, con salari garantiti e condizioni di lavoro più tutelate. La mia carriera ha acquisito una maggiore stabilità e riconoscimento, e ho iniziato a collaborare con i migliori professionisti del settore, oltre a darmi l’opportunità di lavorare su progetti più prestigiosi, e consolidando la mia reputazione come professionista affermata.

Qual è il tuo rapporto con la competizione del tuo ambiente lavorativo?

Il mio rapporto è sano e motivante. So che nel mio campo la competizione è molto alta, ma piuttosto che vederla come una minaccia, la considero una spinta a migliorarmi continuamente. Lavoro con persone che hanno vinto premi come l’Oscar e l’Emmy Awards, e questo mi fa capire che, se posso imparare da loro e crescere, anche io posso arrivare a quei livelli. La competizione mi insegna a perseverare, a non accontentarmi e a puntare sempre più in alto, ma senza dimenticare che ogni successo richiede tempo, sacrificio e resilienza.

Quali sono i tuoi sogni futuri e come ti immagini il prossimo capitolo della tua carriera?

L’Emmy Awards è sicuramente uno dei miei più grandi sogni che punto a raggiungere. Nel frattempo, sto scrivendo un libro che racconta i miei dieci anni di vita negli Stati Uniti, una storia intensa che vedrà la luce quando sarà il momento giusto. A lungo termine, sto pensando anche a una mia linea di make-up, ma non è qualcosa che voglio fare adesso, preferisco aspettare e pianificare ogni dettaglio con calma. New York, per me, è come una gigantesca scacchiera. Ogni mossa rappresenta un passo importante, ma bisogna stare attenti a non farsi schiacciare dal gioco: bisogna essere pronti a dare lo scacco matto agli altri, ma anche a non farsi colpire. La città è un intricato labirinto di possibilità, e ogni incontro può essere quello che ti cambierà la vita. Quando finalmente, dopo nove anni e mezzo, ho ricevuto la conferma della green card, è stato un momento indescrivibile, un segno che tutto ciò per cui ho lottato aveva finalmente avuto un senso. Ho imparato che bisogna essere pronti a dire sempre “continua”, perché non sempre il momento giusto arriva quando te lo aspetti, ma può arrivare grazie alla persona che incrocerai lungo il cammino.

L’articolo Angela Valentino: Da Milano a Broadway e Hollywood – Il Sogno di una Make-Up Artist proviene da IlNewyorkese.

Torna in alto