Apple ha annunciato un piano di investimenti da 500 miliardi di dollari negli Stati Uniti, assieme all’assunzione di 20.000 persone nell’arco dei prossimi quattro anni. La notizia arriva a pochi giorni dall’incontro dell’amministratore delegato Tim Cook con il Presidente Trump, che aveva dichiarato: «Produrranno qui perché non vogliono pagare i dazi».
«Siamo ottimisti sul futuro dell’innovazione americana e siamo orgogliosi di rafforzare i nostri investimenti di lunga data negli Stati Uniti», ha dichiarato Cook in una nota. Con questo progetto, Apple prevede di aprire una nuova fabbrica in Texas dedicata alla produzione di server per l’intelligenza artificiale, una mossa pensata per aumentare la capacità dei propri data center in diversi stati americani, tra cui North Carolina, Oregon, Arizona e Nevada.
Gli iPhone, gli iPad e i Mac continueranno tuttavia a essere prodotti principalmente in Asia, dove Apple ha stabilimenti in Cina, Vietnam e India. Questa scelta ha suscitato più volte le critiche di Trump, che già durante la prima campagna elettorale del 2016 aveva accusato l’azienda di produrre «dannati computer e cose» all’estero invece che negli Stati Uniti.
Il tema dei dazi è centrale nelle discussioni tra Trump e Apple. Già in passato Cook era riuscito a ottenere esenzioni o rimozioni di alcune tariffe doganali, come accaduto nel 2020 con l’Apple Watch. Oggi, con l’aumento dei dazi su prodotti cinesi, Apple rischia di dover pagare un 10% di tassa supplementare sulle importazioni di iPhone dalla Cina, e di dover affrontare eventuali ritorsioni tariffarie su altri mercati come India, Canada e Messico.
Secondo Gene Munster, socio amministratore di Deepwater Asset Management, l’annuncio di Apple potrebbe essere un modo per evitare ulteriori dazi, offrendo investimenti e creazione di posti di lavoro in cambio di condizioni commerciali più favorevoli. Munster spiega che il valore del piano di 500 miliardi rispecchia l’aumento medio annuo delle spese di Apple sul territorio statunitense e ribadisce come i 20.000 nuovi posti di lavoro siano in linea con il normale tasso di crescita dell’azienda.
Apple ha già in passato annunciato progetti simili, come il campus da 1 miliardo di dollari in North Carolina, poi messo in pausa, o l’impegno da 350 miliardi e 20.000 posti di lavoro nel 2018. Inoltre, il partner taiwanese Foxconn aveva avviato i lavori per un impianto da 10 miliardi in Wisconsin, ma non ha ancora realizzato lo stabilimento principale previsto.
L’investimento conferma anche l’interesse di Apple per l’intelligenza artificiale, tema su cui l’azienda ha preferito collaborare con partner esterni e affittare infrastrutture cloud invece di costruirle da zero. I nuovi server, basati su semiconduttori personalizzati e assemblati negli Stati Uniti da Foxconn, potrebbero rafforzare ulteriormente i servizi di IA di Apple, che punta a offrire maggiore privacy e controllo sui dati.
L’articolo Apple investirà 500 miliardi di dollari in data center americani proviene da IlNewyorkese.